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The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

The Chronicles of Zeus.

Shooting Stars

Ecco il nuovo capitolo della nuova saga on-line su Huges.it

Shooting Stars

Capitolo V - La visita inaspettata

3/10/2005 - rinox

Se non fosse per i suoi 28 anni, che fanno di lui un uomo, a Will sarebbe scesa ben più di una lacrima alla vista della persona a lui più cara.
-Allora giovanotto… il gatto ti ha mangiato la lingua?-
Will si vergogna di essersi dimostrato così debole a suo nonno. –No.. solamente che…- Will si alza dalla carriola sulla quale era disteso e si dirige di corsa verso il bancone degli attrezzi per prendere uno straccio per asciugarsi quell’unica lacrima che gli ha solcato il viso.
Nonno Clemente, quale persona saggia, non pronuncia neppure una parola, si avvicina al caro nipote, gli poggia una mano sulla spalla destra. Con un movimento delicato lo fa voltare leggermente e avvicinandosi al suo orecchio gli sussurra... -…Va tutto bene?-
Will strinse il caro nonno in un fortissimo abbraccio. Un abbraccio che non dava da secoli, un abbraccio che lo faceva tornare bambino, un abbraccio che gli fece sentire qualcosa che non provava da molto tempo.
Will si sentiva nuovamente bene, sapeva che suo nonno non aveva mai smesso di volergli bene, ma sentirlo così vicino a lui dopo essere stato chiuso nella sua solitudine, gli diede una sensazione di pace e serenità.
Solo una parola esce dalla bocca di Will. –Scusami…-
La risposta di nonno Clemente non si fece attendere. –Scusarti? Non devi scusarti di niente figliolo. Chiunque al posto tuo avrebbe reagito nella stessa maniera… forse peggio.-
-Ma io non mi sono fatto più sentire… ti ho lasciato solo… non ti ho chiamato…-
-Basta… non dire altro Will, mi credi così stupido?- Il viso segnato dagli anni di Clemente si fa un po’ più serio. –Ti conosco da sempre… sapevo che saresti venuto qui…-
Will lo guarda negli occhi. –Tu sapevi?-
-Certo che sapevo… Sei venuto nella città dove io, tu e tua madre passammo la nostra ultima estate.-
Nonno Clemente aveva sorpreso Will.
-Mi ricordo quello che dicesti quando facemmo benzina dal vecchio Joe, ventidue anni fa!-
Will pendeva dalle labbra del nonno.
-Anche se eri poco più di un bambino, mentri tenevi la mano a tua madre dicesti… Mamma vedi quel garage? E’ più piccolo di quello del nonno ma un giorno sarà mio!-
-Te lo sei ricordato!- Will sorride.
-Certo… sono un vecchio… io ascolto sempre e ricordo tutto!-, fece segno a Will bussandosi sulla testa, -Mi è bastato cercare sull’elenco telefonico il numero del vecchio Joe, e chiedergli se per caso aveva venduto ad una certa persona un vecchio garage…-
-Grazie nonno.- Will non sapeva come esprimere la sua gratitudine per avergli permesso di restare solo se non con un piccolo grazie. Ma nonno Clemente guardando gli occhi del nipote coglieva la gratitudine che voleva esprimergli, ma sapeva anche di essere arrivato al momento giusto.
-E’ ora di pranzo… faresti compagnia a questo vecchio?-
-Stai scherzando, vero? Ho tante cose da dirti… ti porto in un posto dove si mangia da dio!- Will non si sarebbe staccato da suo nonno per niente al mondo.
-Che aspettiamo, allora? Andiamo… ho viaggiato per cinque ore… muoio dalla fame.-
Will si da una rapida pulita con lo stesso straccio con il quale si era asciugato la lacrima, si toglie un po’ di grasso che aveva in faccia, prende il giubbotto in pelle che aveva dimenticato il giorno prima in ufficio, e si incammina insieme al nonno verso il ristorante di Big Mama, a dieci minuti dal suo garage.
Il piccolo tragitto è condito da sorrisi e piccoli racconti, finalmente quella patina di disagio alla vista di suo nonno era svanita. Era come se non si fosse mai separato da lui. Adesso anche il pranzo insieme.
Erano secoli che non mangiava da Big Mama. A differenza del nome, Big Mama, all’anagrafe Rose Mary Willis, non è una donna formato “big size” ma una normale signora di mezz’età che adora cucinare. Anche lei è stata adottata dalla comunità di Spring Valley. Arrivò in questo paesino circa tranta anni fa in cerca di qualcosa, neanche lei sapeva cosa. Big Mama viaggiava molto, non aveva una casa fissa, ma qui trovò l’amore e sette figli. Niente male, ecco perché la chiamano Big Mama. Visto che aveva viaggiato tanto, aveva avuto modo di conoscere tanti modi di cucinare, la scelta di aprire un piccolo ristorante non fu difficile.
-Eccoci qua!- Esclama Will, ma con la coda dell’occhio, scorge dall’altra parte della strada una figura familiare.
-Finalmente, altri cinque minuti e mi avresti portato di peso!- ribatte nonno Clemente, ma Will non lo ascolta, è praticamente bloccato a fissare qualcosa o qualcuno all’altro lato della strada.
-Allora? Che facciamo, continuiamo a guardare la porta o entriamo?- Cerca di farsi sentire Clemente, –Will!-, lo scuote.
-Ah… scusa…, si hai ragione entriamo.-
Entrando nonno Clemente scorge dall’altra parte della strada la cosa che aveva imbalsamato il nipote. Non disse niente subito. Quindi entrò seguendo Will.
-Big Mama!- Grida Will.
-Will??- risponde Big Mama, -Sei davvero tu? Pensavo che non ti avrei più rivisto!- Big Mama si sporge dalla grande finestra che mette in comunicazione la cucina con la sala. Lei è sempre molto diretta, in più è una persona che oltre a saper cucinare veramente bene, quando trova di che parlare lo sa per ore.
-Ma guarda come sei ridotto? Da quanto tempo non mangi decentemente? Dai vieni qui…- Big Mama esce dalla cucina e va ad abbracciare Will. Non fa così perché ama particolarmente Will, lei fa così con tutti i suoi clienti, vuole bene a tutti come fossero tutti figli suoi. Quindi lo fa sedere al tavolo proprio dietro la vetrina che da sulla strada.
-Big Mama, grazie… Lui è mio nonno. Clemente Mazzara. E’ italiano ma vive qui in america da molto tempo.- Dopo essersi seduto, Will nota che travolto da Big Mama, suo nonno faceva fatica a restargli vicino.
-Oh… ma che piacere conoscerla…- Big Mama mollato Will, abbraccia il nonno proprio come un figlio ritrovato. –Non pensavo che un giorno suo nipote l’avrebbe portata a mangiare qui. Lei è italiano quindi sa cucinare bene. Può insegnarmi qualche nuova ricetta. Ma sa che non sembra che lei sia già un nonno.- Nonno Clemente non sapeva che pesci prendere, Big Mama continuava a tenerlo abbracciato e a sparargli domande all’orecchio senza dargli il tempo di rispondere. Si sentiva molto a disagio, non sapeva che fare. Guarda Will e con lo sguardo gli chiede aiuto. Will gli fa cenno di ricambiare l’abbraccio. Di solito Big Mama dopo essere stata ricambiata mollava l’osso. Ma stavolta l’osso gli piaceva molto, quindi Will dovette intervenire.
-Mama… per favore… ho solo questo parente… non vorrai soffocarmelo?-
Big Mama si accorge che aveva battuto il suo record di strizzata con uno sconosciuto. – Oh cielo… mi perdoni signor Mazzara, non me ne sono resa conto…, mi scusi, si accomodi, le mando Jenny per le ordinazioni.-
-Grazie signora.- Risponde Nonno Clemente.
-Ma per favore, non mi chiami signora, qui sono per tutti Big Mama!-
-D’accordo, Big Mama, non vedo l’ora di provare la sua cucina!- Nonno Clemente sapeva anche lui come prendere le persone.
Quindi finalmente libero dalla morsa di Big Mama, che nel frattempo ridendo tornava in cucina, si siede, guarda Will, e sorride, Will guardava nuovamente all’altra sponda della strada.

3/10/2005 - rinox


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